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Un giro
nel Paese   

Quante volte ti è capitato di voler saperne di più su un luogo o un monumento? Cerca tutti i QR code in giro per la città o semplicemente naviga questa pagina e fai un giro virtuale tra la Milano di oggi e la Milano che verrà. Divertiti a scoprire tutte le curiosità che non conoscevi.

Ca’ di Facc

Ti trovi davanti alla Cà di Facc (in dialetto milanese, che significa Casa delle Facce), costruita agli inizi 1900 nel tipico stile “casa di ringhiera” per il ceto medio di allora. Se alzi lo sguardo vedrai che su questo enorme palazzo ci sono tante facce sopra alle finestre del primo, terzo e quarto piano! Ma di chi sono quei volti? Un piccolo aiuto: ci sono politici, pittori, scrittori, principesse e musicisti. E soprattutto quanti sono? Sicuramente alcuni li conosci anche tu, perché tra gli altri, ci sono Alessandro Manzoni, Leonardo Da Vinci, Raffaello Sanzio, Carlo Porta, Giuseppe Garibaldi. In totale le facce rappresentate sono ben 51!

E tu quante ne hai riconosciute?

E a Milano questa non è nemmeno l’unica casa con questa caratteristica. 

Si tratta infatti di una strana moda arrivata a Milano nel 1860 quando il proprietario decise di ornare il suo palazzo in Corso Venezia con centinaia di statue, scritte e facce in terracotta rossa (e infatti la casa è conosciuta come Cà Rossa…). L’idea piacque talmente tanto che esisteva un vero e proprio catalogo delle facce con cui ornare la propria dimora. 

Altri esempi di “Case Parlanti”? Quella del Manzoni in Piazza Belgioioso ad esempio!

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La Fontana delle Quattro Stagioni

Ti trovi nei pressi di Piazza Giulio Cesare, una piazza talmente grande e maestosa che all’inizio del secolo scorso era nota anche come “La Nuova Piazza d’Armi”. A Milano ci sono tante fontane, ma quella che si trova qui è un po’ più speciale delle altre! 

Prima di tutto non è così famosa e allora abbiamo pensato di darle la visibilità che merita! 

La Fontana delle Quattro Stagioni è stata inaugurata nel 1927 in occasione dell'apertura dell'ottava Fiera Campionaria Internazionale (poi spostata a Rho nei primi anni del 2000) ed era stata pensata per raccogliere le acque piovane durante i temporali. Le quattro statue che vedi rappresentano le quattro stagioni. Nell’isoletta posta nella vasca centrale si formano dei giochi d’acqua incredibili e soprattutto altissimi: raggiungono gli 8 metri! Il tutto grazie ad un sistema di ricircolo delle acque già presente nel progetto iniziale e poi restaurato negli ultimi anni in occasione dei grandi investimenti architettonici che non puoi non vedere rivolgendo appena appena il tuo sguardo all’insù (tre magnifiche Torri che danno il nome alla zona, appunto Tre Torri, e palazzi super moderni che fanno sognare ogni passante).

Per poter assistere ad uno spettacolo davvero unico, devi venire qui la sera: in un misto di giochi tra luci ed acqua, rimarrai incantato!

Il bello di Milano è anche questo: in un quartiere completamente nuovo, puoi imbatterti in un’opera come questa, che pur avendo quasi cento anni, non stona affatto!

Lo sai che presto Piazzale Loreto cambierà aspetto? Cercalo sulla nostra cartina!

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Santa Maria delle Grazie al Naviglio

Ma come? A Milano ci sono due chiese intitolate a Santa Maria delle Grazie? Ebbene sì, ma questa è “al Naviglio”…

Santa Maria delle Grazie al Naviglio ha una storia lunga cinquecento anni! Tutto inizia nel 1556 con la costruzione di una cappella con un’immagine della Madonna, che venne demolita per costruire una chiesa più grande in stile barocco: siamo nel 1700, ma la sua storia sembra non trovare pace! Distrutta da un incendio nel 1717, venne restaurata e di nuovo ingrandita, all’inizio del 1900 su progetto dell’architetto milanese che progettò altre numerose opere, tra le più importanti: la chiesta di Santa Maria degli Angeli e San Francesco (in piazzale Velasquez), il pronao della Basilica di San Lorenzo (in corso di Porta Ticinese), la facciata delle Chiesa di San Babila. 

Tornando a Santa Maria delle Grazie al Naviglio, pochi sanno però che il suo aspetto attuale non è quello pensato nel progetto: resta a tutti gli effetti una chiesa senza facciata, che nel progetto originale presentava una serie di guglie contenenti delle statue ed una serie di altre rifiniture.

Una curiosità: quattro delle otto colonne che si trovano all’interno della chiesa, provengono dal quadriportico di San Paolo fuori le mura a Roma. E come è potuto accadere? Anche la chiesa di San Paolo venne distrutta da un incendio. Per la ricostruzione delle sue 146 colonne di puro granito, venne scelta la cava di granito di Montorfano, sul Lago Maggiore. Un viaggio lunghissimo su delle chiatte da lì per arrivare a Roma, dal fiume Toce al Lago Maggiore, fino ad immettersi nel Ticino e da lì al Naviglio Grande, fino a Milano, con una sosta presso il cantiere che si occupava della fusatura, per poi riprendere un lunghissimo viaggio fino a Roma. Il loro passaggio davanti alla chiesa in costruzione sul Naviglio, fece decidere ai costruttori di unire le forze e quattro colonne vennero “donate” al cantiere milanese.

Della sua origine barocca non resta nulla e un po’ come fosse la Fabbrica del Duomo, i lavori di restauro si sono susseguiti anche in anni recenti! Speriamo che prima o poi la sua facciata venga finita!

Scopri con noi altre curiosità sulla città!! 

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I Grattacieli Gemelli

Guarda un po’ dove ti trovi!! Questi due palazzi meravigliosi sono i Grattacieli Gemelli e rappresentano un’immagine iconica della città! Si tratta dei primi grattacieli realizzati a Milano e nel 2023 compiranno ben 100 anni!

La regolamentazione all’epoca era talmente diversa che per la loro realizzazione venne fatta una deroga al piano urbanistico, che fino a quel periodo prevedeva un’altezza massima per i palazzi di soli 28 metri. Con i loro (circa) 40 metri, rappresentano l’inizio della nuova Milano, quella che guarda in alto! Oggi forse fa un po’ sorridere la loro definizione di grattacieli, ma per l’epoca fu davvero una rivoluzione!

La loro eleganza senza tempo in stile Beaux-Arts, i due Gemelli sono in realtà simili ma non uguali: guardandoli con attenzione, si notano differenze nella cupola (colore a parte), ed in alcuni aspetti delle due facciate.

Nonostante il secolo di età non hanno nulla da invidiare ai loro più moderni discendenti grattacieli, anzi in quanto a stile non temono paragoni!

Questi due edifici si trovano nella zona residenziale della città, considerata un vero e proprio salotto cittadino, per la presenza di palazzi signorili, un famoso teatro, numerosissimi negozi e ristoranti. Nello specifico si trovano ai due lati di via Washington dominando piazza Piemonte, per questo sono conosciuti anche come i “Grattacieli di Piazza Piemonte”.

Scopri altre storie di Milano con noi! Vai sulla mappa e vienici a trovare!

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Sant’Eustorgio

Ti trovi di fronte ad una delle chiese più belle di Milano con origini antichissime: la Basilica di Sant’Eustorgio. Pensa che sotto di lei, ci sono resti di una prima chiesa di epoca paleocristiana risalente al VI secolo DC. La sua bellezza lascia senza fiato e la sua storia ancor di più!

Lo sapevi che la leggenda vuole che proprio qui siano conservate le reliquie dei Magi? Tutto inizia a Milano intorno al 300 D.C.

Le spoglie dei Magi, dopo una serie di passaggi di famiglia, arrivarono a Costantinopoli, dove Costante decise di offrirle in omaggio ad Eustorgio I neo Vescovo di Milano. All’epoca viaggiare non era né comodo né pratico… giunte in città all’interno di un’arca, la tradizione dice che il carro trainato da buoi, giunto in zona Ticinese che all’epoca era una zona fangosa, sprofondò. Eustorgio I, vide questo come un Segno Divino e decise di ergere lì quella che oggi per tutti è la Basilica di Sant’Eustorgio e al suo interno venne messa l’arca contenete le reliquie dei Magi, che si dice rimasero lì fino all’avvento del Barbarossa nel 1164. In una Milano devastata, l’imperatore Federico decise di portarle a Colonia, lasciando però l’arca che le conteneva nella Basilica milanese. Nonostante la volontà di Vescovi, Cardinali e tutte le più importanti figure della Chiesa, Ci sono voluti secoli e secoli per far sì che le reliquie dei magi tornassero a Milano! È infatti il 1904 quando, grazie all’intervento del Cardinal Ferrari, almeno una parte di esse ha fatto rientro nella Basilica e oggi sono conservate in un’urna custodita su un Altare dedicato (il resto delle reliquie si trova nel Duomo di Colonia).

Una curiosità: prova a guardare in alto! Se avete ancora qualche dubbio sul legame tra Sant’Eustorgio con Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, provate a guardare sulla sommità del campanile: invece della tradizionale croce, vedrete una stella ad 8 punte!

Sai che non lontano da qui si trova la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio? Scoprila con noi!

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Arco della Pace

Quante volte ti sei fermato davvero a guardare l’Arco della Pace? Hai la fortuna di trovati davanti ad un monumento meraviglioso che è stato costruito per volere di Napoleone, che voleva così ricordare le vittorie in battaglia! Lo sapevi che la sua storia inizia in Porta Venezia nel 1806?

Siamo nell’epoca della dominazione francese a Milano. Nel 1806 un Arco posticcio, ovvero di legno,  viene realizzato in Porta Venezia (all’epoca non esistevano ancora i due Dazi), per festeggiare le nozze tra il Comandante in Capo all’Armata d’ Eugenio di Beauharnais e Augusta di Baviera, duchessa di Leuchtenberg.

L’Arco piace così tanto che si decide quindi di realizzarne uno in marmo all’inizio di Corso Sempione perché era la strada che simbolicamente portava verso la Francia. Da simbolo di vittorie in guerra, cambia il suo significato l’8 giugno 1859, quando l’Arco della Pace diviene il simbolo dell’indipendenza di Milano.

E’ tra i maggiori monumenti neoclassici di Milano ed è ancora oggi, per dimensioni, secondo solo all’Arc de Triomphe di Parigi! Anche conosciuto come “Porta Sempione” (si trova al centro della vasta piazza Sempione, che funge da testata della strada del Sempione e domina l’omonimo parco che si estende ampiamente avendo come sfondo il Castello) è stata la prima delle nuove cinque porte più recenti di Milano. 

Si struttura come un arco di trionfo a tre arcate, con 8 colossali colonne corinzie (tutte d’un pezzo), scanalate e con un’arcata maggiore di 14,24 mt di altezza, interamente in granito di Baveno e rivestito in marmo di Crevola d’Ossola. In cima all’Arco si trova “La Sestiga della Pace”, un enorme gruppo scultoreo bronzeo sistemato proprio in cima! Ma se lo guardi bene vedrai anche tante statue, bassorilievi, festoni e riquadri sui lati. Non è una meraviglia?

Scopri con noi altre curiosità sulla città!

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Benvenuti a BAM - Biblioteca degli Alberi Milano, un giardino contemporaneo, un parco culturale concepito come una biblioteca botanica urbana che custodisce un incredibile patrimonio vegetale: oltre 100 specie botaniche, più di 500 alberi che formano 22 foreste circolari e 135.000 piante tra aromatiche, siepi, arbusti, bulbi, rampicanti, piante acquatiche ed erbacee. 

Progetto della Fondazione Riccardo Catella, BAM è stato inaugurato l’8 settembre 2019 con un concerto openair con la Filarmonica della Scala e la presenza di oltre 3000 persone, confermandone già la vocazione di landmark e cuore verde dello skyline cittadino: con i suoi 10 ettari di estensione è un luogo magico dove vegetazione e sentieri si intrecciano creando una scacchiera di stanze verdi, campi irregolari, foreste circolari, prati fioriti, piccole piazze e aree attrezzate per i giochi dei bambini e per il fitness e dove viali, sentieri e pavimentazioni sono concepiti con caratteristiche e materiali all’avanguardia, nel rispetto della sostenibilità ambientale. 

La Biblioteca degli Alberi è stata disegnata dallo studio olandese Inside Outside|Petra Blaisse ed è anche l’unico parco in Italia che ospita l'ampio intervento del grande maestro paesaggista olandese Piet Oudolf, famoso per i suoi giardini con piante spontanee dall'aspetto selvaggio. 

Teatro openair, BAM ha affidato al suo direttore culturale e ad un team professionale la creazione di un palinsesto con oltre 200 momenti culturali all’anno sempre gratuiti e dedicati al binomio natura- cultura. Attività che prendono il nome di BAMoment, sempre inclusive e distribuite su tutto l’anno per celebrare i ritmi e la stagionalità della natura, pensate per essere vissute all’aria aperta e che si ispirano agli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite. 

Domenica 18 settembre alle ore 20 non perderti la quarta edizione del Back to the City Concert – La grande musica classica nel parco. Quest’anno BAM invita l’Accademia Teatro alla Scala che si esibirà con un programma lirico sinfonico. Un’occasione da non perdersi seduti sui prati del parco!  Vuoi sederti in prima fila? Diventa anche tu BAMFriend e goditi il concerto sottopalco.                                                                                                                                       

Scopri tutto il programma di eventi culturali.

  
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Monumento alle 5 Giornate di Milano

Sei davanti al monumento dedicato a quella che è stato un evento storico senza precedenti!

Le Cinque Giornate di Milano si sono svolte tra il 18 e il 22 marzo 1848. Durante quei giorni i milanesi si sono opposti all’ingresso delle truppe austriache in città! Dopo una resistenza che nacque in maniera spontanea e che vide la fine tragica per 400 uomini, i milanesi riuscirono a scacciare le truppe del generale Radetzky e Milano tornò libera.

Lo sapevi che il primo monumento in onore dei caduti venne realizzato in Piazza Duomo?

Questo che vedi qui invece, è stato inaugurato nel 1895 e ci sono voluti ben 13 anni per la sua realizzazione a causa di intoppi burocratici e difficoltà di fusione delle statue!

Per simboleggiare ognuno dei cinque giorni di battaglia, l’artista ha usato cinque figure femminili, tutte modelle, ognuna delle quali rappresenta azioni e sentimenti protagonisti delle varie giornate:

la prima giornata rappresenta la chiamata a combattere; la seconda giornata rappresenta il pianto in ricordo del dolore per la brutalità degli austriaci verso i cittadini; la terza giornata raffigura la ribellione e la forza della città. Per la quarta e la quinta giornata sono rappresentate due donne avvolte e supportate in una bandiera svolazzante e leggera: Milano era tornata finalmente libera!

Sull’opera sono raffigurati anche un leone e un’aquila reale che simboleggiano la forza della difesa e l’idea di libertà ispiratrice. 

Ci sono tanti cambiamenti in città! Scoprili con noi con la Milano che verrà!

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Largo San Dionigi in Pratocentenaro

Ti trovi nel quartiere Prato Centenaro, un borgo antico della zona Niguarda, che si dice prenda il nome dalla presenza nel villaggio di un centenario e parliamo del 1700! Oggi il quartiere è ricco di abitanti, attività commerciali ed è molto trafficato dai mezzi pubblici e privati. Da molto tempo i cittadini di questo quartiere chiedono al Comune un’area vivibile e riqualificata.

A settembre 2022, proprio in piazza San Dionigi, in prossimità dell’edificio parrocchiale, verrà effettuato un intervento di pedonalizzazione, seppur temporaneo, che consentirà di offrire nuovi spazi vitali per la socializzazione in tutta sicurezza. Parliamo, come per la zona di via Val Lagarina, del progetto Piazze Aperte.

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Piazzale Loreto – LOC

Ti trovi in un luogo che entro il 2026 cambierà completamente aspetto!!!

Eh si, perché Piazzale Loreto, in previsione di Milano-Cortina 2026 passerà

dall’essere un anonimo luogo di viavai di auto ad uno spazio tutto da vivere per i cittadini.

 Questo sarà LOC - Loreto Open Community, il progetto firmato da Nhood che porterà nuovi spazi dedicati ad eventi, una zona pedonale, alberature, fontane e panchine.

Si tratta di uno dei progetti più rivoluzionari di una piazza che probabilmente si siano mai pensati!

Piazzale Loreto avrà finalmente un’anima e diventerà uno spazio per i milanesi e per i turisti!

Continueranno ad esserci le auto, ma circoleranno solo nella parte esterna della piazza. Ci saranno tanto verde e spazi dedicati ad eventi, dove si potrà assistere a concerti, mercati, manifestazione ed attività sportive!
Milano è una città sempre più green e quindi non mancheranno percorsi ciclopedonali, colonnine di ricarica elettrica e stazioni bike sharing.

Il progetto prevede la creazione di una nuova piazza urbana verde, un nuovo luogo di incontro con spazi per il commercio, la cultura, lo svago e la rigenerazione del palazzo di via Porpora.

Presto ci si potrà dare appuntamento in Piazzale Loreto per feste ed eventi!

La Milano che verrà e che ci piace tanto!

#NhoodItaly.#LOC #LoretoOpenCommunity

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Via Valfurva

Ti trovi in una zona di grande fermento nota come zona Niguarda, dove novità e ripartenze la fanno da padrona.

Lo sai che presto potrebbero partire i lavori di restauro della Piscina Scarioni? L’intenzione dell’Amministrazione comunale è di procedere con un Partenariato Pubblico Privato, per recuperare e riportare in attività, in maniera polifunzionale, il centro balneare, che con i suoi 28.000 mt ha regalato tanto divertimento ai milanesi della zona! L’intenzione è quella di riqualificare per poi riaprire il centro balneare di via Valfurva.

L’impianto originale aprì nel 1957. Il nome venne dato in onore di un calciatore che giocò nel Sempione di Milano e che poi divenne arbitro. Egli era appassionato di sport e istituì delle manifestazioni di nuoto aperte a tutti e dal 1914 mise in palio la “Coppa Scarioni”. Ecco perché il Comune decise di intitolare a lui la piscina.

Oltre alla piscina, nella via ci saranno tanti altri lavori che porteranno il quartiere ad un cambio radicale, che porterà alla creazione di nuovi spazi e servizi per i cittadini! Per esempio, sempre qui nella via, dove vedi il Mercato Comunale coperto, ormai inattivo da diversi mesi, vedrai la trasformazione del luogo in Casa di Comunità, ovvero una struttura sociosanitaria che costituirà un punto di riferimento continuativo per i cittadini che potranno accedere gratuitamente alle prestazioni sanitarie erogate: assistenza sanitaria primaria e prevenzione. 

Scopri le storie di Milano con noi!

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Ti trovi nel quartiere bohémien della città! Qui puoi visitare la Pinacoteca di Brera, inaugurata nel 1809 per volontà di Napoleone Bonaparte e da sempre uno dei musei più famosi nel mondo!
All’interno del Palazzo di Brera, oltre alla Pinacoteca, si trovano anche l’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Orto Botanico e l'Osservatorio Astronomico.
La Pinacoteca è uno dei fiori all’occhiello della città e ogni anno migliaia di visitatori vengono ad ammirare le opere esposte, che vedono tra gli altri le firme di Piero della Francesca, Raffaello, Caravaggio e Francesco Hayez, di cui tutti conoscono "Il bacio".
Sapevi che a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, la Pinacoteca ha avuto la prima donna a dirigere un complesso così importante? Si tratta della grandissima Fernanda Wittgens. Fu lei durante i bombardamenti a Milano nel 1943 a trarre in salvo molte opere e lo fece anche in altri musei: una donna straordinaria, e a Milano di donne così ce ne sono state tante!
Ci sono numerose attività che si possono fare, pensate anche per le famiglie con i bambini, ad esempio:
puoi leggere in sala o ascoltare le didascalie per grandi e piccoli clicca qui

puoi scaricare tanti materiali utili per una visita in famiglia
https://pinacotecabrera.org/educazione/tutte-le-proposte/
puoi giocare con Piera la valigia della Pinacoteca di Brera. Chiedila all’info point del museo
https://pinacotecabrera.org/proposte-educazione/il-museo-in-una-valigia/
puoi provare a disegnare in museo. Costruisci a casa il tuo kit disegno oppure ritiralo all’info point della Pinacoteca.
https://pinacotecabrera.org/proposte-educazione/come-costruire-un-kit-da-disegno/
puoi leggere la guida pensata per persone con disabilità intellettiva
https://pinacotecabrera.org/news-pinacoteca/pinacoteca-di-brera-museo-per-tutti/

Estensioni
DIDASCALIE PER GRANDI E PICCOLI
Le didascalie per grandi e piccoli, presenti nelle sale della Pinacoteca, sono pensate per essere lette o ascoltate insieme agli altri. I testi, adatti ad essere compresi ad ogni età, offrono spunti ed attività che stimolano il confronto e la condivisione.
https://pinacotecabrera.org/proposte-educazione/didascalie-per-grandi-e-piccoli/
MATERIALI UTILI
Tanti materiali utili per una visita in famiglia, ideati dai suoi Servizi Educativi e scaricabili online.
https://pinacotecabrera.org/educazione/tutte-le-proposte/
PIERA, LA VALIGIA DELLA PINACOTECA
Un modo nuovo per una visita in famiglia grazie a Piera, la valigia della Pinacoteca di Brera, in distribuzione presso l’info point del museo: speciali oggetti, strumenti e suggerimenti di attività invitano il gruppo famiglia a osservare, scoprire, giocare insieme.
https://pinacotecabrera.org/proposte-educazione/il-museo-in-una-valigia/
KIT DI DISEGNO
Per provare a disegnare in museo e scoprire quante cose si possono fare con un foglio e una matita, la Pinacoteca suggerisce di portare con sé un kit da disegno, da costruire a casa seguendo le istruzioni online.
Altra possibilità è ritirare il kit, già pronto, presso l’info point della Pinacoteca.
Nelle sale sono a disposizione alcune Brera Drawing bench, panche da disegno complete di fogli e matite, che invitano a copiare o interpretare liberamente i capolavori del museo.
https://pinacotecabrera.org/proposte-educazione/come-costruire-un-kit-da-disegno/
MUSEO PER TUTTI
La guida della Pinacoteca per persone con disabilità intellettiva, scaricabile gratuitamente dal sito, è uno strumento nato per garantire un’esperienza inclusiva tra i maggiori capolavori del museo. La guida si
inserisce nel progetto museo per tutti, ideato dall’associazione L’abilità con il sostegno di Fondazione De Agostini, ed è stata redatta in collaborazione con i Servizi Educativi della Pinacoteca.
https://pinacotecabrera.org/news-pinacoteca/pinacoteca-di-brera-museo-per-tutti/

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Dazi di Porta Venezia

Lo sapevi che un tempo per entrare a Milano bisognava “pagare dazio”? Milano era circondata da “porte” di accesso e da qualunque di essa si passasse, bisognava pagare un pedaggio. Anticamente erano collegati da un cancello che segnava il confine tra campagna e territorio cittadino! E lo sa bene anche il Renzo più famoso, quello dei Promessi Sposi, che proprio da qui passò per entrare a Milano alla ricerca della sua amata. 

Quelli che possiamo vedere oggi, sono stati progettati tra il 1827 e il 1828 e all’inizio non piacquero granché ai milanesi! I due “dadi” posti in cima, vennero aggiunti dopo, per provare a renderli più alti. Anche tutti i basso rilievi e le statue sono stati aggiunti negli anni successivi. 

Qui in età romana, medievale e spagnola, si apriva la porta che a lungo fu chiamata Orientale ed è solo dal 1860 che prende il nome di Porta Venezia.

Oggi i dazi di Piazza Oberdan, sono molto amati da milanesi, perché forse li vedono ancora un po’ come ingresso maestoso verso il centro città attraverso corso Venezia, lasciandosi alle spalle la vivacità di Corso Buenos Aires. 

Oggi questo casello, l’ovest per precisione, è conosciuto come “casa del pane”, per la presenza di una biblioteca, dedicata a tematiche agroalimentari focalizzate principalmente sul pane, e un museo che ospita antiche macchine per la produzione del pane. 
Conosci le altre Porte di Milano? In totale sono ben 13: Porta Garibaldi, Porta Genova, Porta Lodovica, Porta Vercellina (o Magenta), Porta Romana, Porta Sempione (Arco della Pace), Porta Tenaglia, Porta Ticinese, Porta Venezia, Porta Vigentina, Porta Volta, Porta Vittoria e Porta Nuova!

Sei mai stato alla Biblioteca degli Alberi? Scoprila con noi!

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Via Val Lagarina

Lo sai che questa piazza fa parte di un progetto molto importante che si chiama Piazze Aperte?

La storia parte da New York qualche anno fa con l’idea di rendere partecipe la cittadinanza nella realizzazione di piccoli progetti sperimentali di riqualificazione attraverso la tecnica "dell'Urbanistica Tattica". E Milano ha colto subito la palla al balzo per sviluppare un progetto che prevede da parte dei cittadini la possibilità di proporre luoghi da liberare dalle auto e restituire come luoghi di aggregazione al proprio quartiere, per farli diventare delle vere e proprie piazze!

Sono già 38 gli interventi di questo tipo in città e saranno sempre di più!

QUI trovi tutti gli interventi già fatti e quelli ancora da realizzare.

Pensa che delle 38 già realizzate, circa la metà (tra cui questa di Via Val Lagarina), hanno visto la partecipazione dei volontari di WAU! Milano, che hanno ricevuto anche l’Ambrogino d’Oro nel 2019 e da tanti anni si occupano di ripulire la città dagli imbrattamenti.
Scopri come diventare il protagonista del cambiamento del tuo quartiere!

CLICCA QUI 

Scopri con noi le “Case Parlanti” di Milano!

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Via Padova - Martesana

Lo sai che Milano è una città d’acqua? Solo una parte dei navigli che la attraversano sono “scoperti”, ma fino alla metà del secolo scorso la città aveva un aspetto un po’ diverso. Qui ci troviamo vicino alla Martesana, le cui acque arrivano dal fiume Adda. Milano vista dall’acqua è ancora più bella e ha qualcosa di internazionale! E per restare in tema di internazionalità, ti trovi vicino anche a via Padova, un crocevia di culture e lingue! E proprio per rendere più aperta alla convivialità e allo scambio anche culturale, presto la via subirà un bellissimo restyling, grazie al quale ci saranno marciapiedi più ampi, piccoli spiazzi (tipo piazzette) in diversi punti e le auto non potranno circolare a più di 30 km/h! E non può mancare un po’ di verde: saranno piantati 230 alberi misti tra corbezzolo greco, ginkgo biloba e magnolie. È sempre stata una via culturalmente attiva e negli ultimi anni sono stati restituiti alla città anche l’ex piscina del parco trotter e l’ex convitto del trotter, che oggi ospita lo spazio “Mosso”.

Forse la definizione migliore di via Padova la trovi sul Tunnel Boulevard: dice via Padova Mondo! Qualche mese fa è stata inaugurata la prima del Tunnel con una galleria di poster art con rappresentazioni legate all’ambiente, al sociale, alla letteratura e alle arti!

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